WHY S.T.A.R.S.?

Skills Transfers in Academia: a Renewed Strategy.
Enhancing Legal Clinics in the European Union.
Erasmus+ S.T.A.R.S. brings together 5 universities, from 4 EU countries, in order to enhance and support the legal clinics development

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Convegno "Verso una cultura europea delle cliniche legali" - 14 giugno p.v. Università Studi di Roma Tre - Dipartimento Giurisprudenza

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convegno Verso una cultura europea delle cliniche legali. Il progetto STARS"

Roma, 14 giugno 2018

Il 14 giugno 2018 si è svolto presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre il convegno dal titolo "Verso una cultura europea delle cliniche legali. Il progetto STARS".

L'incontro, come suggerisce il titolo, è stato organizzato nell'àmbito delle attività del progetto STARS (Skills Transfers in Academia: a Renewed Strategy Enhancing Legal Clinics in the European Union), ed è stato promosso dalla Prof.ssa Maria Cecilia Paglietti (titolare della Clinica in diritto dei risparmiatori), partner italiano di STARS. Nell’àmbito del progetto di promozione dell'insegnamento clinico in Europa e, specificamente, della formalizzazione delle modalità attraverso esso si possa svolgere, le università partner di Lussemburgo, Roma e Brescia hanno pensato di riunire i numerosi soggetti coinvolti in un insegnamento clinico, per favorire una riflessione articolata e congiunta che accolga i più variegati punti di osservazione, appartenenti all'accademia, al mondo professionale, a quello della società civile (comprese le testimonianze di "utenti" e studenti).

Questi essendo i lineamenti della problematica indagata dal convegno, esso è stato organizzato allo scopo di costituire l’occasione per far il punto su alcuni temi particolarmente attuali dell'insegnamento clinico, e, in quest'ottica, si è ritenuto d'inserire una tavola rotonda sulla "varietà dell'insegnamento clinico", nella quale ognuno dei titolari di una clinica legale di Roma Tre (attualmente sono 6) porti la propria esperienza, a testimonianza della molteplicità -ed eventuale confronto- delle metodologie didattiche.

Nella sessione mattutina, la Prof.ssa Maria Rosaria Marella (Università di Perugia), nel ricordare finalità e funzioni delle cliniche legali, ha illustrato le caratteristiche e le modalità di svolgimento del suo corso di clinica legale in “Salute, ambiente e territorio” presso l’università di Perugia.

In quest’ottica ha sottolineato la circostanza di come l’interazione studenti-pubblico abbia svolto anche una funzione di integrazione e riqualificazione del territorio: nelle vicinanze dell’università, infatti, l’esistenza di un mercato “abusivo” aveva inizialmente creato diffidenza e tensioni con gli studenti, mentre l’interazione con la clinica legale ha fornito spunto per momenti di scambio importanti di conoscenza e comprensione reciproche, abbandonando originari timori e pregiudizi.

 

La Dott.ssa Clelia Bartoli (Univ. di Palermo) ha esposto una panoramica delle cliniche legali esistenti in Europa, mettendo in luce la varietà tanto dei metodi di insegnamento adottati quanto delle aree tematiche affrontate. Con riguardo a questo ultimo punto, ha sottolineato come, se pure l’ambito di operatività delle cliniche legali copra un’amplissima gamma di ambiti giuridici, la tutela dei consumatori riveste sicuramente un’importanza primaria. Con riguardo al primo punto, invece, è stata evidenziata la natura ancora in divenire del concetto di clinica legale, il quale, lungi dall’aver raggiunto un grado di definizione condiviso, appare ancora in via armonizzazione.

Il Prof. Sica (Univ. di Salerno e Vice Presidente della Scuola Superiore dell’Avvocatura), pur ribadita  la natura delle cliniche legali quali corsi universitari e dunque destinati alla formazione accademica dei discenti, evidenziata altresì la peculiare collocazione delle cliniche stesse, molto più prossime al mondo del lavoro rispetto ai corsi tradizionali, ha ricordato la necessità del dialogo con le altre comunità, nello specifico con quella forense.

Nell’ambito della tavola rotonda, invece, è stato illustrato l’intero spettro delle cliniche legali offerte dal Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre, adottando un ordine cronologico di attivazione del corso: (i) la clinica legale del diritto dell’immigrazione e della cittadinanza offerto dalla Prof.ssa Rigo; (ii) la clinica legale in diritto dei minori, curata dal Prof. Batteli; (iii) la clinica legale in diritto dei risparmiatori, diretta dalla Prof.ssa Paglietti; (iv) la clinica legale delle carceri, supportata dalla Fondazione italiana Charlemagne e tenuta dal Prof. Ruotolo. Spazio è stato inoltre dedicato alle cliniche legali di più recente introduzione: la clinica legale della privacy, tenuta dal Prof. Colapietro in collaborazione col Garante della Privacy e la International Humanitarian Law Legal Clinic, di cui è titolare il Prof. Bartolini.

Nella tavola rotonda dedicata alle testimonianze (nell’àmbito della quale si è ritenuto di riunire una psicologa del lavoro, l’avvocato di una clinica legale, un utente e una ex-studentessa), è intervenuta la Prof.ssa Specogna (psicologa del lavoro, Univ. Di Lussemburgo) la quale ha messo in luce le difficoltà linguistiche che gli studenti sovente incontrano relazionandosi con i clienti, dovendo imparare a guardare al diritto anche dal punto di vista di un non esperto per poter rendere fruibili i concetti e, quindi, efficace il colloquio.

È dunque intervenuto l’Avv. Ghisalberti (Univ. di Roma Tre, foro di Roma), il quale ha evidenziato come, nell’àmbito della propria esperienza di avvocato di una clinica legale -quella in Diritto dei risparmiatori-, ha avuto modo di verificare la complessità del proprio ruolo, simile ma non sovrapponibile a quello del formatore (dominus) nell’àmbito del tirocinio professionale, perchè, se per un verso, le due figure condividono l’obiettivo dell'addestramento del giovane giurista finalizzato al conseguimento delle capacità necessarie per lo svolgimento della professione di avvocato, per altro verso differiscono per il grado di attenzione dedicata ai discenti (un intero corso Universitario), e quello di interazione e di approfondimento. Ha riferito, inoltre, dello sforzo richiesto a colui che svolga il ruolo di avvocato di una clinica legale, dovendo questi certamente trasmettere le proprie conoscenze professionali ma, trovandosi in un’aula di università, anche adeguarsi ad un contesto accademico.

Il Sig. Coppeta, genitore di una studentessa e fruitore del servizio offerto dalla clinica legale in diritto dei risparmiatori ha espresso il proprio apprezzamento per le finalità di educazione finanziaria, oltre che di consulenza giuridica, offerte dalla clinica. Aprendo le porte dell’università a piccoli risparmiatori e formando gli studenti rispetto a tematiche ad amplissima diffusione, ma scarsamente conosciute al pubblico di non giuristi, si aprono nuove frontiere di responsabilizzazione dei risparmiatori, strumentali anche a rafforzarne la fiducia nel sistema bancario-finanziario, ma anche giurisdizionale in senso lato. Infine, dal punto di vista dello studente, la Dott.ssa Tabarrini, studentessa della clinica legale in Diritto dei risparmiatori (A.A. 2015/2016), poi laureatasi nell’ambito della clinica stessa, ha offerto un’opinione sull’efficacia del metodo di studio appreso nel corso della clinica, esprimendone apprezzamento per la profondità della conoscenze acquisite, e dell’atteggiamento critico assunto rispetto alle questioni giuridiche. Inoltre, la studentessa ha anche messo in luce le opportunità di carriera aperte dalla clinica, quali il tirocinio svolto presso l’Arbitro Bancario Finanziario e l’apprezzamento mostrato dal mondo del lavoro per un tipo di formazione altamente specialistica, dal punto di vista contenutistico, e innovativa, dal punto di vista metodologico, le quali non possono non tradursi in una preparazione e in competenze scarsamente riscontrabili in giovani neo-laureati.

A conclusione dei lavori ha infine preso la parola la Prof.ssa Poillot (Univ. di Lussemburgo) la quale ha concentrato il proprio intervento su tre temi principali. Il primo, ha riguardato la presentazione del progetto Erasmus Plus Stars -cui il convegno era dedicato- del quale si sono illustrati gli obiettivi principali, quali quelli di promuovere una cultura clinica condivisa a livello europeo, di redigere delle “buone pratiche” a livello europeo per la costituzione e la gestione delle cliniche legali, ed in particolare per la selezione dei casi da trattare e la creazione di una rete fra tutti gli studiosi e pratici coinvolti. Il secondo, nel merito dell’insegnamento clinico, consistente nella necessità di un approccio qualitativo e non quantitativo alle materie e ai casi trattati: in un corso clinico non bisognerebbe fare questioni di performance, nel senso di numerosità di risultati acquisiti (nello specifico: numero di casi trattati; numero di esiti positivi ecc.), poiché esso è e rimane un corso accademico, per quanto con ulteriori finalità a latere, e dunque volto alla formazione degli studenti. Infine, è stata ricordata la necessità di una promozione delle cliniche legali nell’àmbito della cultura giuridica europea. Nonostante i significativi passi in avanti registrati nell’acquisizione di un consapevole concetto di cliniche legale e della ormai imprescindibilità della loro presenza nell’offerta formativa delle facoltà giuridiche, appare ancora necessario lavorare sulla circolazione del modello delle cliniche legali, e sulla loro diffusione, soprattutto allo scopo di scongiurare rischi di impianto di corsi universitari i quali, fregiandosi dell’etichetta di clinica legale, costituiscono al contrario un modello di insegnamento ad esse non ascrivibile. L’intervento si è concluso con l’auspicio che il progetto STARS possa contribuire al raggiungimento dei tre obiettivi illustrati.

 


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